Del perché c'è il bollino rosso all'ingresso del mio blog

Del perché c'è il bollino rosso all'ingresso del mio blog.

Voglio sentirmi libera di parlare di qualunque cosa gironzoli per la mia testolina con il linguaggio che riterrò più appropriato all'argomento o anche solo al mio stato d'animo del momento; e voglio che anche chi commenta i miei post possa fare altrettanto; ma non voglio urtare la sensibilità di nessuno. I contenuti forti di un blog non sono necessariamente legati al mondo del sesso: si può parlare in termini crudi anche di politica, religione o dei litigi col vicinato.
Io parlo e scrivo esattamente come vivo: pane al pane e vino al vino, chiamando le cose col loro nome, perché non ho mai avuto paura delle parole. Quindi amici e nemici, passanti di una volta e masochisti fissi, qui si scriverà di tutto, ergo chi vuole resti, chi non vuole vada.
Tutti i commenti sono benaccetti, anche le critiche, purché fatti con intelligenza (per chi la possiede) e con rispetto (che invece pretendo da tutti). Non ho messo la moderazione ai commenti e non cancellerò niente di quanto scriverete, ma ognuno si assuma la responsabilità di ciò che lascia ai posteri e sappia che corre il rischio che io gli risponda.
Rispetto le persone che si sentono offese da alcuni tipi di linguaggio o di argomenti: per loro ho messo le avvertenze sui contenuti del mio blog, ma è un'arma a doppio taglio, perchè chi continua a leggere poi non venga a farmi la morale! Al di lá di qualche imprecazione che non è necessario comunicare alla sottoscritta, non si curi di me ma guardi e passi...
Per sapere chi è lo smanettone con polluzioni notturne che ha reso necessario questo chiarimento andate a leggere il 'Post nudo e crudo' del 18 Settembre 2012

giovedì 23 maggio 2013

Nessun compleanno

Post pubblicato il 13 Aprile 2012 nella vecchia piattaforma
Avevo controllato la messaggeria, trovando diversi saluti ed auguri lasciati da chi mi seguiva, fatti con affetto, dimenticando, non per superficialità, la situazione particolare che stavo vivendo

 
Per 41 anni tutte le mattine dei 13 Aprile della mia vita sono state caratterizzate dalla voce della mia mamma che, con una frase ‘nostra’, mi svegliava facendomi gli auguri di buon compleanno. Tutte le mattine, sempre la stessa frase. Ed io l’attendevo quella frase e quella voce, già dalla sera precedente: andavo a dormire sorridendo sapendo che l’indomani mi sarei svegliata nel modo più bello del mondo. E per me era festa già solo per questo; il resto della giornata era meno importante.
Mi manca la sua voce, non riesco a ricordarla. Cantava sempre la mia mamma ed era intonatissima, aveva una voce meravigliosa, dolce e melodiosa, ma negli ultimi mesi della malattia aveva smesso di parlare e per quanto sforzi io faccia, non riesco a ‘risentire’ quella voce dentro di me, l’ho dimenticata.
Niente auguri quest’anno, solo il suono odioso della mia sveglia e la consapevolezza di essere arrivata a 42 senza volerlo, perché a volte mi sembra che la mia vita si sia fermata in quel giorno insieme al suo cuore.
Se non posso avere i suoi allora non voglio gli auguri di nessun altro.
Non prendetevela, mi spiace per chi con entusiasmo ha già lasciato dei messaggi qui, non sapendo o non ricordando; ma io sto una merda e non ne voglio sapere di compleanni, pasque, natali e altro... Io non ho nulla da festeggiare quest’anno, proprio nulla.
Da Gennaio ad oggi è stato come vivere in un’altra dimensione; ho avuto alti e bassi, ma era come galleggiare all’interno di una bolla. Adesso la bolla si è dissolta: puf! svanita silenziosamente, ed io mi sono trovata all’improvviso al freddo. Come se solo ora iniziassi a realizzare che lei non c’è più, che è morta, che non la vedrò mai più, né la sentirò più cantare o parlare o anche solo respirare, cosa che avevo imparato a farmi bastare negli ultimi tempi, pur di poterla ancora abbracciare ed annusare; perché io, anche da adulta, a volte mi attaccavo a lei e spiaccicavo il naso sulla sua pelle e sentivo il suo odore, che io chiamavo odore di mamma, un odore unico, che nessun altro aveva e che sin da piccola mi rasserenava...
Scusate, ma non ce la faccio

Aggiornamento:
A distanza di un anno, le cose sono andate meno peggio, anche se è stata comunque una giornata ‘fastidiosa’ con qualche piccolo momento carino.. Va bene così, dalle mie parti si dice alleggio e senza ammuttare (piano e senza spingere)

4 commenti:

  1. L'anno prossimo sarà meglio ancora, o meno peggio come hai detto tu, e il ricordo degli auguri che ricevevi dalla tua mamma sarà più dolce e meno straziante. Ti abbraccio.

    RispondiElimina
  2. Mandorla… qualsiasi parola è vuota e muta davanti a ciò che scrivi.
    L’olfatto è il nostro senso più ancestrale.
    Ecco, se c’è una cosa che ti auguro, è che l’universo delle essenze ti regali ancora anche un filo, anche lieve, di quell’odore.
    Ciao

    RispondiElimina