Del perché c'è il bollino rosso all'ingresso del mio blog

Del perché c'è il bollino rosso all'ingresso del mio blog.

Voglio sentirmi libera di parlare di qualunque cosa gironzoli per la mia testolina con il linguaggio che riterrò più appropriato all'argomento o anche solo al mio stato d'animo del momento; e voglio che anche chi commenta i miei post possa fare altrettanto; ma non voglio urtare la sensibilità di nessuno. I contenuti forti di un blog non sono necessariamente legati al mondo del sesso: si può parlare in termini crudi anche di politica, religione o dei litigi col vicinato.
Io parlo e scrivo esattamente come vivo: pane al pane e vino al vino, chiamando le cose col loro nome, perché non ho mai avuto paura delle parole. Quindi amici e nemici, passanti di una volta e masochisti fissi, qui si scriverà di tutto, ergo chi vuole resti, chi non vuole vada.
Tutti i commenti sono benaccetti, anche le critiche, purché fatti con intelligenza (per chi la possiede) e con rispetto (che invece pretendo da tutti). Non ho messo la moderazione ai commenti e non cancellerò niente di quanto scriverete, ma ognuno si assuma la responsabilità di ciò che lascia ai posteri e sappia che corre il rischio che io gli risponda.
Rispetto le persone che si sentono offese da alcuni tipi di linguaggio o di argomenti: per loro ho messo le avvertenze sui contenuti del mio blog, ma è un'arma a doppio taglio, perchè chi continua a leggere poi non venga a farmi la morale! Al di lá di qualche imprecazione che non è necessario comunicare alla sottoscritta, non si curi di me ma guardi e passi...
Per sapere chi è lo smanettone con polluzioni notturne che ha reso necessario questo chiarimento andate a leggere il 'Post nudo e crudo' del 18 Settembre 2012

mercoledì 6 marzo 2013

Otto Marzo

Si avvicina l’8 Marzo e, come ogni anno, comincio a stilare mentalmente l’elenco di tutti gli amici cui poter chiedere asilo politico. Perché sono certa che ci saranno i soliti imbecilli che mi faranno gli auguri...
Auguri per cosa? Non lo capirò mai!
Io festeggio solo il compleanno, mio o degli altri; è l’unica data che ritengo degna di nota. Forse sono un po’ estremista, d’accordo. Infatti, conscia di ciò, accetto, senza fanculizzare i malcapitati, eventuali auguri di buon onomastico-natale-anno-pasqua ... abbiamo finito credo! Non solo: sorrido persino e, a volte - financo - ricambio! Sono un amore di ragazza.
In realtà con il Natale ho uno strano quanto altalenante rapporto di amore odio ed è capitato che sia stata proprio io a fare gli auguri per prima, alla faccia della coerenza; ma casomai di questo parliamo un’altra volta, ché ci vuole un post apposito.
Torniamo all’argomento di codesto post : )
Non capisco cosa c’entri l’8 Marzo con gli auguri: tutti felici a regalar mimose, quasi sempre ‘raccolte’ violentando inermi alberi di passaggio... ma tanto gli alberi sono maschi quindi quel giorno si può far loro del male, l’importante è fare i galanti ipocriti con la femminuccia di turno...
Si dice che nel 1908, a New York, in una fabbrica tessile, un centinaio di operaie iniziarono uno sciopero per protestare contro le disumane condizioni di lavoro, i salari troppo più bassi di quelli degli uomini ed il lavoro minorile; l’8 Marzo il proprietario della fabbrica decise di chiudere a chiave tutte le uscite dello stabilimento per impedire alle donne di uscire. Scoppiò un incendio, pare doloso: morirono tutte, bruciate vive... Se questa storia è vera che cappero c’è da festeggiare? Cosa fate il 2 Novembre per commemorare i vostri defunti, aprite una bottiglia di spumante? E allora perché le donne l’8 Marzo si vestono come normalmente non farebbero nemmeno nei loro incubi, si ubriacano, dicono parolacce, toccano il culo e altro allo spogliarellista di turno e si comportano come delle invasate che al confronto Regan (protagonista femminile de L’esorcista) sembra uscita da una puntata dei Teletabbies? Perché per sentirci libere dobbiamo aspettare un giorno specifico e scimmiottare gli uomini nei loro peggiori comportamenti?
In realtà pare che l’incendio della fabbrica di New York sia solo una leggenda metropolitana, perché non si è riusciti a trovare nei giornali americani dell’epoca nessuna traccia dell’episodio e, di conseguenza, alcune studiose hanno messo in dubbio la veridicità del fatto, sostenendo che una tale tragedia difficilmente sarebbe stata ignorata dalla stampa. Vi invito a leggere, a tal proposito, il libro ‘8 marzo, una storia lunga un secolo’, di Tilde Capomazza e Marisa Ombra.
Cosa cambia? Nulla! La storia passata e presente è piena zeppa di fatti che testimoniano la diversità di trattamento fra uomini e donne, dovuta ad una presunta superiorità maschile che ha fatto sì, nei secoli, che le donne avessero meno diritti in tutti i settori della vita, lavorativa e non...
Vorrei ricordarvi alcune conquiste che le donne hanno ottenuto, lottando, solo nel ‘900 (Si avete capito bene: 1900 dopo Cristo! Significa che prima delle date riportate noi non potevamo fare determinate cose che agli uomini erano ‘naturalmente’ concesse e per ottenere il riconoscimento dei nostri diritti ci sono volute spesso delle leggi ad hoc!):
   1946 DIRITTO DI VOTO
   1960 PARITA’ SALARIALE (quantomeno sulla carta)
   1963 DIVIETO DI INSERIRE NEI CONTRATTI DELLE DONNE LE CLAUSOLE DI NUBILATO (cioè ti assumo se mi sottoscrivi che non intendi sposarti)
   1971 POSSIBILITà DI ASSENTARSI PER MATERNITA’, ORE DI ALLATTAMENTO E DIVIETO DI LICENZIAMENTO ENTRO IL PRIMO ANNO DI VITA DEL BAMBINO
   1975 RIFORMA DEL DIRITTO DI FAMIGLIA E INTRODUZIONE DELLA PARITA’ TRA UOMINI E DONNE NELL’AMBITO FAMILIARE (la potestà sui figli, per esempio, spetta a entrambi i coniugi che hanno identici diritti e doveri e non più solo al padre)
   1996 C’E’ VOLUTA UNA LEGGE ANCHE PER STABILIRE CHE LA VIOLENZA SESSUALE NON E’ UN REATO CONTRO LA MORALE, MA CONTRO LA PERSONA
Non ho elencato tutto... non serve, è solo per riflettere su ciò che significa essere donne in un mondo che rimane maschilista anche per colpa nostra, perché noi troppo spesso siamo le peggiori nemiche di noi stesse.
Questo 8 Marzo, come sempre, lo passerò pensando alle donne, quelle vere, quelle che ti rendono orgogliosa di appartenere al loro stesso genus, per esempio a Clara Essner Zetkin, socialdemocratica, dirigente del movimento operaio tedesco, direttrice del giornale ‘Uguaglianza’ che nel 1910 organizzò con Rosa Luxemburg, teorica della rivoluzione marxista, fondatrice del partito socialista polacco e del partito comunista tedesco, la prima conferenza internazionale della donna per la rivendicazione dei nostri diritti; penserò a tutte quelle donne che ancora oggi questi diritti non ce li hanno e, in alcuni casi, non sanno nemmeno di poterli pretendere; penserò alle donne private della loro libertà di sposare chi vogliono, di vivere liberamente la loro sessualità, violentate nel corpo e nello spirito perché considerate oggetti di proprietà; penserò alle donne che vivono in  Birmania, in Afghanistan, in Cina, nel mondo arabo, in Cecenia, in Africa e anche in Italia, donne uccise da mariti, padri, fratelli, gelosi e possessivi...
Se diamo retta alla Bibbia, noi abbiamo morso la mela dell’albero della conoscenza almeno una decina di minuti prima di quel fesso di Adamo: ergo abbiamo questi dieci minuti di vantaggio, cerchiamo di non scordarcelo!

5 commenti:

  1. Ma adesso c'è molto di più della parità salariale: siamo tutti, uomini e donne, allo stesso modo senza lavoro. Ironia (amara) a parte, questo sarà per me il primo anno che l'8 marzo non lavorerò: fino ad adesso ho sempre lavorato nei locali, e devo dirti che ho visto delle cose ridicole. Che poi, come dici tu, io non ho mai capito che ci sia da festeggiare, ma c'è chi ci tiene. Ad esempio 3 ani fa scrissi questo post http://blog.libero.it/LunaParkMentale/8530948.html : ebbi diversi apprezzamenti, ma la psicopatica rompicoglioni di turno la beccai comunque. Ciao Mandorlì :-)

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    1. Ah, e sentiti la canzone in fondo al post che ti ho linkato, secondo me ne vale la pena. Se ti serve una mano per la traduzione fai un fischio. Ciao :-)

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    2. Ho letto il tuo post
      Sembra che ti ho copiato hehehe ma giuro non lo avevo letto prima : )
      Grazie per la soffiata sulla canzone
      Ho trovato testo e traduzione su internet...
      Bacio

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  2. Anche io festeggio solo il mio compleanno, anche se ormai più che di festeggiare si tratta di elaborare un lutto :-( Condivido tutto del post, Mandorla. Se è vera la storia dell'incendio non c'è proprio nulla da festeggiare, la realtà odierna è ancora peggio. E c'è pieno di gente che finiti gli auguri passata la festa gabbato lo santo sfiorita la mimosa dal 9 Marzo torna peggio di prima.

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    1. Purtroppo hai ragione ...
      E vorrei tanto poterti dar torto

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