giovedì 25 aprile 2013

Come stai, Maria ?

Post del vecchio blog scritto e pubblicato il 28 Febbraio 2012
Ma, in realtà, potrei averlo scritto oggi.
A voi...

Vorrei lasciare il passato in un angolino del mio cuore, dove starebbe bene, e mi riscalderebbe; perché i ricordi sono le nostre radici e servono a permetterci di riconoscerci quando ci guardiamo allo specchio. Sono fondamentali perché rappresentano ciò che siamo grazie a ciò che siamo stati; ma hanno svolto il loro compito. Ora dovrebbero lasciare al presente la possibilità di costruire il futuro, voltandosi indietro quel tanto che basta per non commettere gli stessi errori o per ritrovarsi quando si smarrisce il sentiero, ma sempre con la volontà di riprendere il cammino guardando avanti.
La lunga malattia di mamma, la sua sofferenza, la sua lotta nonostante tutto e la sua resa finale mi hanno svuotato l’anima. La sua morte ha congelato il mio sorriso... Ma una parte di me spinge per risorgere e lo manifesta scrivendo. Al momento è l’unica cosa che posso offrire a chi incrocia la mia strada.
Ho difficoltà ad uscire di casa ed a trovarmi in mezzo agli altri. Vado a lavoro perché devo, e questa è –mi rendo conto- una grande fortuna. Ma mi pesano le parole inutili della gente. A volte ho paura di esplodere... Allora, in questi momenti, tiro un respiro, mi siedo da qualche parte, sola (di solito nel bagno, in ufficio è l’unico posto dove nessuno rompe) e mi concentro sull’istante in cui, aperta la porta di casa, sento le mie bimbe pelose guaire felici per il mio ritorno e corro subito ad aprire l’altra porta, quella del corridoio, per farmi investire dalla loro gioia.
Io amo casa mia, ci sto bene ed il rientro, da qualunque posto io provenga, è sempre una sensazione fortissima che si rinnova prepotente ogni volta.
Ultimamente mi viene spesso chiesto “come stai, Maria?” ed io non so cosa rispondere... la mia testa sta abbastanza bene ed abbastanza male a fasi alterne; l’anima attende silente; il corpo reagisce ma il mio cuore è in vacanza altrove (sono sempre stata un cesso in geografia, ergo se torna lui bene, altrimenti resta dov’è, perché io non vado di certo a cercarlo)...
Sono convinta che nelle intenzioni di chi mi chiede come io mi senta ci sia per lo più affetto e desiderio di sentirmi dire sto meglio o meno peggio... solo che purtroppo è una domanda che mi mette in crisi... perché davvero non so cosa rispondere...
Si, perché a fronte di due semplici parole "come" e "stai" per rispondere non bastano tutte le combinazioni possibili delle lettere dell'alfabeto... perché nessuna parola o espressione riesce a descrivere davvero l'insieme variegato di emozioni altalenanti e profonde che ho dentro il cuore...
La verità è che non lo so come sto... sto e basta e, a volte, mi sembra già tanto!